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Spese di pubblicità: cosa detrarre?

Forse non tutti sanno che le spese di pubblicità e propaganda sono deducibili al 100% nell’esercizio in cui sono sostenute, mentre per le spese di rappresentanza ci sono dei limiti percentuali di deducibilità dei costi legati ai ricavi. L’IVA è detraibile al 50%.

CERCHIAMO DI FARE UN PO’ DI CHIAREZZA

Tra le spese a cui un’impresa o un professionista va incontro nell’arco della propria attività ci sono sicuramente le spese di pubblicità e propaganda. Tali spese sono interamente deducibili, a differenza delle spese di rappresentanza, che sono parzialmente deducibili dal reddito, ed è necessaria la presenza dei requisiti di inerenza e congruità. L’IVA è invece detraibile nella misura del 50%.

Come capire se sono spese di pubblicità o di rappresentanza? Iniziamo dalla definizione che l’Agenzia delle Entrate da alle spese di pubblicità: “il concetto di prestazioni pubblicitarie va riferito ad un’operazione oggettivamente riconoscibile come relativa ad un’attività di promozione ben individuata. Nelle prestazioni pubblicitarie deve intendersi ricompresa ogni attività indirizzata alla trasmissione di un messaggio promozionale, relativo a beni e servizi, purché le prestazioni rese siano riconducibili ad un unicum, rappresentato dalla prestazione principale (e prevalente), qualificabile come attività pubblicitaria“.

Vediamo, allora, quali sono le differenze tra spese di pubblicità e propaganda e spese di rappresentanza

Secondo la Suprema Corte le spese di pubblicità e propaganda sono quelle spese relative alla realizzazione di iniziative di pubblicizzazione di prodotti e marchi e, ancora, servizi dell’azienda e comunque alla promozione dell’attività svolta dalla stessa, mentre le spese di rappresentanza sono finalizzate ad aumentare il prestigio, l’immagine ed anche lo sviluppo della società. Inoltre, le spese di pubblicità sono il frutto di un contratto tra due parti, dove una parte ha l’obbligo di svolgere l’attività di pubblicizzazione e l’altra parte si impegna ad erogare una prestazione in denaro o in natura come corrispettivo per la prestazione di cui ha beneficiato.

Riassumendo:

  • Le spese di pubblicità e propaganda hanno finalità promozionale e di incremento immediato o spalmato nel tempo delle vendite, attraverso ad esempio l’acquisizione di nuovi clienti oppure con l’aumento delle vendite tra coloro che sono già clienti, dando agli stessi un messaggio circa l’esistenza e le qualità di un certo prodotto o servizio.
  • Le spese di rappresentanza sono le spese per erogazioni a titolo gratuito di beni e servizi, effettuate con finalità promozionali o di pubbliche relazioni e il cui sostenimento risponda a criteri di ragionevolezza in funzione dell’obiettivo di generare anche potenzialmente benefici economici per l’impresa ovvero sia coerente con pratiche commerciali di settore. Tali spese si differenziano dalle spese di pubblicità e propaganda perché vengono sostenute per creare, mantenere, aumentare il prestigio societario senza però creare aspettative di incremento delle vendite. Inoltre, elemento fondamentale e caratteristico delle spese di rappresentanza è quello della gratuità, cioè l’assenza di una controprestazione o di un corrispettivo in capo a chi fruisce dei beni e dei servizi collegati a tali spese.
come detrarre le spese di pubblicità

Fatta chiarezza sulla differenza tra spese di pubblicità e spese di rappresentanza vediamo la deducibilità dei costi.

Per quanto riguarda la deducibilità delle spese di pubblicità e propaganda, la normativa italiana dà alle imprese la possibilità di portare totalmente a deduzione tali costi dal reddito d’impresa.

Il contribuente (impresa o anche professionista) ha, quindi, la possibilità di detrarre la spesa al 100%

Cosa posso detrarre?

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