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60° anniversario della tragedia del Vajont: una memoria che non deve essere dimenticata
Il 9 ottobre 2023 ricorre il sessantesimo anniversario della tragedia del Vajont, uno dei più grandi disastri naturali della storia italiana. In quella notte, una frana di oltre 270 milioni di metri cubi di roccia si stacca dal Monte Toc, precipitando nel bacino artificiale del Vajont e provocando un’onda anomala che travolse i paesi di Longarone, Erto e Casso, uccidendo oltre 2.000 persone.
La tragedia del Vajont è stata un evento di portata epocale, che ha sconvolto l’Italia e il mondo intero. Il disastro ha messo in luce gravi carenze nella pianificazione e nella realizzazione di opere di grandi dimensioni, e ha portato a una profonda revisione delle norme in materia di sicurezza.
Le cause del disastro
Le cause del disastro del Vajont sono ancora oggi oggetto di dibattito. La tesi più accreditata è che la frana sia stata causata da una combinazione di fattori, tra cui:
- La natura instabile del Monte Toc, un rilievo montuoso composto da strati di roccia friabile e argillosa;
- L’elevato carico esercitato dal bacino artificiale del Vajont, che ha contribuito a destabilizzare il versante;
- L’assenza di adeguati controlli da parte delle autorità competenti.
Le conseguenze del disastro
Il disastro del Vajont ha avuto conseguenze devastanti per le comunità colpite. Oltre alle vittime, il disastro ha causato danni ingenti alle infrastrutture e all’economia locale. La ricostruzione delle zone colpite è stata un processo lungo e difficile, che ha richiesto decenni.
La memoria del Vajont
Il disastro del Vajont è una tragedia che non deve essere dimenticata: la memoria di questo evento deve essere custodita e tramandata alle generazioni future, come monito per evitare che simili tragedie si ripetano.